Disponibili le osservazioni conclusive nei confronti dell'Italia adottate dal Comitato per la prevenzione della Tortura presso le Nazioni Unite
Sono state pubblicate il 6 dicembre u.s. le osservazioni conclusive nei confronti dell'Italia adottate dal Comitato per la prevenzione della Tortura presso le Nazioni Unite. Le osservazioni evidenziano alcuni aspetti controversi, in particolare:
- quanto alla formulazione del recente articolo 613 bis c.p.p., reato di tortura, introdotto dalla legge 14 luglio 2017 n.110 (paragrafi 10 e ss.): "The State party should bring the content of article 613-bis of the Criminal Code into line with article 1 of the Convention by eliminating all superfluous elements and identifying the perpetrator and the motivating factors or reasons for the use of torture (i.e. obtaining information or a confession; punishing the victim; intimidating or coercing the victim or a third person; and any reason based on discrimination of any kind). The Committee draws the State party’s attention to its general comment No. 2, in which it states that serious discrepancies between the Convention’s definition and that incorporated into domestic law create actual or potential loopholes for impunity (para. 9).";
- quanto alla mancata adozione di una "independent national human rights institution" (paragrafo 17);
- quanto alle condizioni di detenzione, inclusi i profili del sovraffollamento carcerario e della compatibilità a Convenzioni dell'41 bis O.P., ristoro delle vittime di tortura e quindi 35 ter O.P. seppure non espressamente menzionato (paragrafi 19, 32 e ss., 42-43);
- quanto alle espulsioni, con precisi richiami alla giurisprudenza CEDU nei confronti dell'Italia per violazione dell'art.3 Convenzione (paragrafi 20 e ss.);
- quanto all'uso eccessivo della forza da parte delle autorità di pubblica sicurezza (paragrafi 38 e ss.).
E' prevista infine una "follow-up procedure" di un anno in merito all'esecuzione del memorandum italo-libico del 2 febbraio scorso.
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