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La Commissione Interamericana dei Diritti Umani presenta un caso alla Corte

La Commissione Interamericana dei Diritti Umani presenta un caso alla Corte in materia di diritti delle popolazioni indigene


La Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha presentato alla Corte Interamericana dei Diritti Umani il caso n. 12.094 "Comunità Indigene Membri dell'Associazione Lhaka Honhat (Nuestra Tierra) v. Argentina".


Nel comunicato relativo al caso, la Commissione ha evidenziato la violazione del diritto di proprietà delle vittime per non aver avuto accesso effettivo al titolo di proprietà sul territorio ancestrale, nonostante, fino ad oggi, siano trascorsi 20 anni da quando è stata presentata la richiesta di assegnazione nel 1991. La Commissione ha anche determinato la violazione del diritto di proprietà, poiché lo Stato si è astenuto da tutelare i diritti, legalmente riconosciuti, limitando così l'accesso delle comunità indigene ad una effettiva attuazione della legge. Su questo punto, la CIDH ha considerato lo Stato colpevole di aver violato la fiducia legittima delle comunità indigene nelle azioni poste in essere dalle autorità provinciali, in merito all'accesso al titolo comune di proprietà territoriale. Allo stesso modo, la CIDH ha riconosciuto la violazione dei diritti alle garanzie giudiziali e alla protezione giudiziale, dovuta alla mancanza di un procedimento effettivo di accesso alla proprietà del territorio ancestrale e ha anche stabilito la violazione del procedimento amministrativo applicabile alla richiesta territoriale indigena, in almeno 6 occasioni.


Il caso comprende anche: i) il disconoscimento dei diritti alla proprietà, all'accesso all'informazione e al diritto di partecipare in situazioni che possano avere un impatto negativo, con pregiudizio per le comunità indigene nella realizzazione di opere pubbliche o nell'ottenimento di concessioni per l'esplorazione degli idrocarburi nel territorio ancestrale, non avendo soddisfatto i requisiti di comunicare precedentemente il processo di esplorazione; ii) minaccia alla sussistenza delle comunità indigene; iii) mancanza di consultazioni previe, libere e informate, così come di studi di impatto sociale e ambientale e la garanzia di partecipazione delle comunità indigene ai benefici derivati dalle concessioni ottenute. Infine, la Commissione ha determinato un'altra violazione del diritto di proprietà con pregiudizio per le comunità indigene, per aver omesso di intraprendere azioni effettive di controllo della deforestazione del territorio indigeno attraverso il disboscamento e l'estrazione illegale di legno.


Nell'Analisi di Contesto (Informe de Fondo), la Commissione ha raccomandato all'Argentina di concludere il processo iniziato in merito ai Lotti Fiscali 14 e 55, considerando gli standard interamericani segnalati nel documento. Allo stesso modo, la Commissione ha esortato la concessione di risarcimenti per le violazioni al diritto di proprietà territoriale e all'accesso all'informazione derivate dallo sviluppo di opere pubbliche senza procedere a consultazioni preventive o a studi di impatto ambientale e senza dare alle comunità i benefici derivati dalle stesse. Inoltre, la Commissione ha raccomandato al Governo dell'Argentina di assicurare che nella demarcazione del territorio e nell'approvazione di qualunque futura opera pubblica o concessione che si realizzi nei territori ancestrali, il Governo proceda a consultazioni previe ed informate, a studi di impatto ambientale e alla concessione dei benefici derivati di conformità con gli standard interamericani.


La Commissione Interamericana ha presentato il caso alla giurisdizione della Corte il 1 febbraio 2018, perché ha ritenuto che l'Argentina non si fosse conformata alle raccomandazioni contenute nell'Analisi di Contesto.


Questo caso permetterà alla Corte Interamericana dei Diritti Umani di sviluppare la sua giurisprudenza in materia di diritti delle popolazioni indigene sotto una molteplicità di aspetti, che includano: i) i processi di titolo e riconoscimento formale del territorio ancestrale; ii) l'implementazione delle norme che riconoscono i diritti a favore delle popolazioni indigene; iii) l'uso e il godimento effettivo delle terre, dei territori e delle risorse naturali, in situazioni di occupazione totale o parziale da parte dei coloni. Inoltre, la Corte si potrà riferire anche gli obblighi in capo allo Stato in caso di realizzazione di opere pubbliche o concessioni di progetti che possano impattare negativamente le terre, i territori e le risorse naturali delle popolazioni indigene, oltre al divieto di deforestazione e il disboscamento.

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